Sono state introdotte alcune disposizioni in merito a crediti d’imposta legati all’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
Anzitutto, viene incrementata la misura prevista per il credito d’imposta riconosciuto agli esercenti per le commissioni addebitate in relazione ai pagamenti elettronici ricevuti da privati. Tale agevolazione, si ricorda, spetta agli esercenti attività d’impresa, arti e professioni, a condizione che nell’anno d’imposta precedente abbiano avuto ricavi e compensi di ammontare non superiore a 400.000 euro.
In linea generale, tale credito d’imposta spetta sulle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate o altri mezzi di pagamento, per le sole commissioni dovute in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali.
In tale ambito, per le commissioni maturate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 il credito d’imposta è incrementato dal 30% al 100% delle commissioni, nel caso in cui gli esercenti attività di impresa, arte o professioni, che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali, adottino strumenti di pagamento elettronico collegati con strumenti quali registratori telematici che consentono la trasmissione telematica dei corrispettivi, ovvero strumenti di pagamento evoluto di cui al comma 5-bis dell’art. 2, comma 3 del DLgs. 5 agosto 2015, n. 127.
Inoltre, agli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati ai registratori telematici, spetta un credito di imposta parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti stessi, nonché delle spese di convenzionamento ovvero delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra i predetti strumenti.
Il credito d’imposta per l'acquisto, il noleggio o l'utilizzo degli strumenti telematici spetta nel limite massimo di spesa per soggetto di 160 euro, nelle seguenti misure: - 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro; - 40% per i soggetti con i suddetti ricavi e compensi superiori a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro; - 10% per i soggetti con i suddetti ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Il credito è più elevato in caso di strumenti più “evoluti”. Infatti ai medesimi soggetti che, nel corso dell’anno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica si riconosce un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure: - 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro; - 70% per i soggetti con i suddetti ricavi e compensi superiori a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro; - 40% per i soggetti con i suddetti ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
I crediti d’imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, successivamente al sostenimento della spesa, e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
I crediti d’imposta non concorrono alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP.
Tali crediti d’imposta si applicano comunque nel rispetto delle condizioni e dei limiti dei regolamenti de minimis.
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